fosbury

Amare lo sanno fare tutti

Io vorrei un amore alla Fosbury

Che quando lo guardano da fuori gli altri dicono

“ma perché non c’ho pensato prima io?”

Le cose nello specchietto sono sempre più vicine di quel

[che sembrano

Romperlo, ti porterà solo 7 anni di sfighe.

Come quella notte in cui ci scoprimmo coi fianchi allargati

E solo una canottiera ci fu testimone.

Inizio daccapo

Ancora

Inizio daccapo

Ancora

Inizio seriale

Insisto a porgere altre guance

Anche perché le mie

Le ho finite da tempo.

L’inerzia m’ha rubato tutte le mie decisioni migliori

Per costituirmi

Lascerò impronte digitali ovunque

Ogni volta saranno diverse

Eppure sommariamente

Riconducibili a me

Rivangherò nella merda del passato

Come De Lillo a Fresh Kills

nell’unico mondo giusto – un mondo senza corpi

Tu intanto chiedi

E ti sarà negato.

Passate 30 e passa primavere

E autunni e stagioni delle piogge e secche

Non ho ancora finito di riparare

Non ho ancora smesso di ripararmi

Non ho ancora escluso niente davvero

Voglio ancora essere tutto

Mentre sfoglio la lista dei lavori disponibili a Roma

Programmatori in cobol

Analisti funzionali

Macellai.

E perdonami allora se tendo a romanticizzare il passato

Anche quando il cazzo comandava la mia testa di cazzo

Finirò quando Bob Dylan smetterà di fare concerti

Sarò il tuo girasole offeso, sempre rivolto verso l’ombra

E tirerò la corda fino all’ultimo filo di iuta

Fino a vederne il punto di rottura

Nell’ennesimo esperimento insalubre

Il mondo intero sarà il mio Cern

Dove farò scontrare i nostri atomi

Non scoprirò niente

Ma nell’istante in cui libereremo gigatoni di energia

In quell’istante detonerà ogni fottuto ricordo

I baci al contrario alla testata del letto

Il tornio perfetto che cesellò le tue caviglie

L’allaccio univoco delle convessità delle tue mani con l’incavo

delle mie.

Quell’istante, la sintesi del sollievo.

Non tanto per lei, quanto per l’idea dell’amore che le era sottesa.