La tua bocca genera il dolore

Lo accumula nelle ghiandole salivari che lo percolano sulla lingua

Formandone perle nere

Un fenomeno che mi hai detto non è poi così raro

In certe parti del Golfo Persico.

Convenimmo ridendo che il momento in cui il dolore appare era prezioso.

Io ascolto ciò che dalla tua bocca proviene

Sono pieno dell’ascoltare

Ascoltare è una forma sufficiente a vedere?

Vedere è una forma sufficiente a esperire?

Nella tua bocca il ghiaccio non si scioglie

Sulla tua bocca si susseguono promesse d’estate

La tua bocca abbozza testi che non pronuncerà mai – contribuiranno alla conservazione del ghiaccio, del tempo, dello spazio

La tua bocca che pronuncia direttamente le parole che arrivano al centro del dolore

O della felicità

Saltando ogni convenevole

Sulla tua bocca la felicità tagliata via ricresce con l’ostinazione della canna di bambù.

Sulla tua bocca abbonda il riso degli estorti

La tua bocca genera maree che sollevano le rocce lunari

Le alza e le fa scontrare in un frastuono di denti digrignati

La tua bocca ha l’insistenza della ragione irragionevole

Dalla tua bocca emanano sentenze / come sassi sganciati sul fondo di un pozzo scoppiano in mille pezzi

La tua bocca si astiene

La tua bocca digiuna fino a mortificare la carne da cui proviene, di cui è composta

La tua bocca abita gli aeroporti e le siccità, riempie entrambi

Dalla tua bocca proviene il fiato che crea la condensa sullo specchio del bagno

Dove scriveremo col dito le promesse che puntualmente disattenderemo

La tua bocca atta a magnificare le emozioni

A descrivere Marte, a prendere parte

Mi prendi da parte alla fine del molo

Un istante prima del mio cambio di stato

Mi prendi da parte e per un istante la tua bocca è me

Mentre mi ingoi, mi trituri e poi sputi il bolo

Esco dalla tua bocca e sono perla nera

Un fenomeno che mi hai detto non è poi così raro

In certe parti del Golfo Persico.